![]() L'ho trovato per caso un pomeriggio in libreria e in una decina di giorni l'ho letto. Il primo romanzo di Nicolai Lilin “Educazione Siberiana” pubblicato lo scorso anno ha fatto scalpore per il modo crudo e senza giri di parole di raccontare una realtà che da noi non è conosciuta o forse volontariamente ignorata. Nicolai è un giovane scrittore di origine siberiana trasferitosi da qualche anno qui in Italia che a dispetto della sua età dimostra grande abilità di narratore aiutato dal fatto che quelle vicende le ha vissute sulla sua pelle. Due guerre, una in Transnistria per l'indipendenza dalla Moldavia e l'altra in Caucaso nelle fila della Federazione Russa per contrastare il terrorismo radicato in quelle zone. “Educazione Siberiana” narra la sua adolescenza,nato in una famiglia di origine siberianea trasferitasi in Transnistria. Vivere in Transnistria non è un'esperienza comune, è uno stato dentro uno stato, non riconosciuto nato dopo la caduta dell'URSS che ospita delle persone non proprio perbene (o forse lo sono una piccola parte). Fatto sta che la sua è una famiglia di criminali come un po' tutti gli abitanti di quella zona (Bender), rapinano treni pieni di risorse minerarie,uccidono i killer delle bande rivali,trafficano varie cose. Ma un po' tutti lì fanno questo mestiere. E Nicolai deve diventare un criminale onesto per continuare la tradizione. Essere un criminale indica una persona di grandi valori, rispettata dagli altri. I valori sbagliati invece arrivano dall'Occidente dove regnano i vizi e il peccato. Diventa quindi normale passare alcuni anni della propria giovinezza in carcere, carceri in cui si praticano violenze omosessuali,prepotenze di vario genere,lotte tra bande armene, ucraine, siberiane. Il giovane criminale cresce prima con la picca e poi con la pistola (un oggetto di culto insieme alle icone della tradizione ortodossa). É un mondo gerarchico dove tutti hanno il loro ruolo (l'importanza di ognuno è rappresentato dai tatuaggi sul corpo) e il rispetto per gli anziani non deve essere mai messo in discussione. Fiume Basso, il quartiere dove vive Nicolai, è diventato ricco grazie a questo regolamento orale tramandato da padre a figlio. La vita quindi trascorre tra risse, assassinii, scorribande e stupri. É proprio lo stupro di Ksjusa,ragazza autistica, che coinvolge il lettore per una buona parte del libro. E la vendetta dei Siberiani arriva spietata nei confronti dei colpevoli. Un romanzo molto interessante per approfondire questa realtà. “Educazione Siberiana” sarà anche un film le cui riprese sono partite proprio adesso con la regia di Gabriele Salvatores. E poi Lilin oltre a scrivere per La Repubblica ha appena pubblicato un secondo romanzo "Caduta Libera". Un'altra recensione su ES la trovate qui Se volete approfondire sulla Transnistria, recentemente un articolo è stato pubblicato su LegaNerd oppure date un'occhiata alla visita di Luigi Pelazza de Le Iene di un paio di anni fa Video. ![]() Il secondo libro invece riguarda tutt'altro. Dopo il premio Strega ha avuto un successo crescente tale che ancora adesso è sul podio dei libri più venduti. Sto parlando di “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano. Anch'esso riproposto sul grande schermo, raccogliendo critiche benevoli alternate a critiche feroci alla recente Mostra del Cinema di Venezia (dicono sia stata messa in risalto la parte horror-drammatica del romanzo), ha secondo me un grande punto di forza, il titolo. Ho scaricato l'ebook e iniziato a leggere le avventure di Alice e Mattia. La storia racconta di questi due ragazzi sfortunati, lei zoppa dopo un incidente di sci mentre lui ha perso sua sorella gemella morta annegata in un fiume, che si intreccia dopo un loro incontro a scuola. É la storia di un amore mai sbocciato a causa della timidezza e dall'insicurezza di entrambi. Lei si sposa ma non può avere figli a causa della sua anoressia, lui va a vivere e lavorare in Norvegia dopo la laurea in Matematica. Dopo molto anni si ritrovano, il matrimonio di lei è in crisi, ma si rende conto che tra di loro non c'è più quell'elettricità che li legava. Un amore mai nato e destinato a vivere di ricordi. Giordano ha creato una trama semplice ma bella, coinvolgente. Una lettura piacevole anche se condita di molta malinconia, si sente la mancanza del lieto fine. Una cosa, che aggiungo così perchè si sa i fan come me dei Depeche Mode si devono far sempre riconoscere, se leggete bene noterete un particolare che fa capire la passione musicale in comune che abbiamo io e l'autore.
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BLOGFeedAuthorMarco Menini *This site is affiliated to Molvanîa
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Tre allegri.
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